Il prestito della speranza
di Valter Cassar
È un’iniziativa della Conferenza Episcopale Italiana e dell’Associazione Bancaria Italiana per l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato, concessi dalle banche aderenti all’iniziativa e garantiti da un Fondo straordinario specificatamente costituito. Il nuovo accordo CEI – ABI siglato il 23 dicembre 2010, in coerenza con la normativa in materia (art. 111 dlgs 141/2010), ammette due forme di finanziamento: il microcredito sociale per le famiglie in condizioni di particolare vulnerabilità economica o sociale – il prestito potrà essere rinnovato per una sola volta se sussistono i requisiti e previa valutazione della banca; il microcredito di impresa di importo non superiore a 25 mila euro a persone fisiche o società di persone o società cooperative, per l’avvio o l’esercizio di attività di lavoro autonomo o di microimpresa.
Il fondo di garanzia è costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana con il contributo di offerte liberali provenienti da istituzioni e privati. Per avere informazioni, ci si può rivolgere alla Caritas o all’ufficio diocesano incaricato e l’elenco aggiornato è disponibile sul sito www.caritasitaliana.it
I tempi di erogazione sono molto brevi e i costi del finanziamento molto limitati.
Finora sono stati assegnati 26 milioni di crediti a 4.500 famiglie in tutta Italia e oggi inizia una nuova fase, come ha spiegato il Cardinale Angelo Bagnasco alla presentazione della fase 3.0 dell’iniziativa, il 26 febbraio a Roma nella Sala Marconi della Radio Vaticana. Nuova protagonista Intesa San Paolo, attraverso la sua Banca Prossima, che “erogherà quadruplicato il fondo di garanzia di 25 milioni di euro messo a disposizione dalla Cei”.
Bagnasco, che non ha perso l’occasione per ricordare ai responsabili delle istituzioni di impegnarsi molto nelle politiche per il lavoro e l’occupazione, ha ripercorso la storia del Prestito della speranza, nato nel 2009 con l’idea di “costruire un ponte per le famiglie in difficoltà, che permettesse loro di superare la crisi”. Da allora sono stati erogati 26 milioni di finanziamenti a 4.500 famiglie, attraverso il lavoro delle Caritas che a livello diocesano hanno individuato i destinatari dei prestiti. Le regioni che hanno usufruito maggiormente del prestito sono state Campania, Puglia e Lombardia. Intesa San Paolo, per il biennio 2015-2016 attraverso Banca Prossima (la banca del gruppo dedicata al no profit laico e religioso) garantirà “più credito a tassi molto contenuti a famiglie e persone in temporanea difficoltà”, quadruplicando il fondo di garanzia della Cei, che arriva quindi a 100 milioni.
Il Prestito della speranza avrà quindi due forme: “Credito sociale” destinato alle famiglie disagiate, con un prestito di importo massimo di 7.500 euro erogate in 6 rate bimensili di 1.250 euro ciascuna come forma di sostegno al reddito, e “Credito fare impresa”, rivolto a microimprese a bassa capitalizzazione o di nuova costituzione, con un prestito erogato in unica soluzione dell’importo massimo di 25mila euro. Particolare attenzione verrà rivolta ai giovani under 40. Non solo un segno forte di speranza contro la crisi, ma anche stimolo di emulazione.
Maggiori informazioni sul sito: http://www.prestitodellasperanza.it/
Foto: VC