La “Nostra Italia”
di Valter Cassar
Come previsto, mantenere un laboratorio per l’Etica Pubblica andando a cercare i buoni esempi per “seminarli” nel web è stata una scelta infelice. Sarebbe stato molto più semplice segnalare le cattive pratiche pubbliche, un po’ come fa la maggior parte della stampa per riempire pagine e pagine di un magazine.
Ma non ci arrendiamo e siamo in attesa che anche dai lettori ci arrivino segnalazioni di buon esempio. Nel frattempo potremmo partire da alcune parole chiave per trovare spunti di riflessione, ad esempio “senso di appartenenza”. La globalizzazione non va molto d’accordo con il senso di appartenenza perché appartenere al mondo, anche se può sembrare molto moderno, è altrettanto dispersivo.
Si può appartenere alla categoria degli utenti di Iphone o di Facebook o di Twitter, ma sarebbe come dire cittadini del mondo. Sono un ex allievo del liceo Giulio Cesare. Ecco un giusto esempio di “appartenenza”. Sono un romanista appassionato. Ho fatto il militare nella “Julia”. Sono un ex ferroviere, quanti viaggi ho fatto durante la mia professione.
Questi riferimenti riportano la dimensione della vita a livelli più umani. Ma nella frenesia del quotidiano non si ha tempo di riprendere la memoria a lungo termine, servirebbe trovare riferimenti più immediati. Ecco che negli scaffali della memoria così come negli scaffali della propria libreria dovrebbero trovare posto il gagliardetto del Giulio Cesare, il foglio di congedo della Julia, la foto ricordo con Totti e il modellino di treno. Per riempire gli scaffali, però, servirebbe che la Scuola, la Brigata, la Squadra del cuore, le Ferrovie dello Stato, siano stati luoghi con una forte umanizzazione in cui si siano create empatie, esempi di solidarietà, contatti umani, dialogo, rapporti confidenziali.
E rispetto. I professori nei confronti degli studenti, i comandanti nei confronti dei subordinati, gli allenatori riguardo ai giocatori, i datori di lavoro verso i lavoratori e, naturalmente, viceversa. Ognuno, al suo posto, dignitosamente, è parte dell’intero sistema. E che dire se nello scaffale più importante della nostra casa ci mettiamo la Bandiera italiana?
Apparteniamo all’Italia, un Paese che deve solo fermarsi un attimo a riflettere per recuperare tutto ciò che l’ha fatto grande e che ultimamente si è un po’ distratto. Sono Italiano: è la cosa più bella che possiamo dire, apparteniamo all’Italia.
Costruiamo, quindi, nel nostro Laboratorio la “Nostra Italia” un’Italia parallela come la vogliamo noi e mettiamoci dentro ciò che pensiamo debba esserci. Senza un ordine preciso ma cerchiamo di capire dove e come possiamo agire perché la Nostra Italia sia “la” migliore.
Nella “Nostra Italia” la divisione in Regioni, Provincie e Comuni ha lo scopo di distribuire le competenze e le responsabilità. Ogni Comune e, all’interno di ogni comune, ogni circoscrizione e ogni quartiere deve conoscere quali sono le situazioni che potrebbero comportare dei problemi. Le scuole sono sufficienti? Efficienti e sicure? Gli uffici pubblici? Le forze dell’ordine? I tecnici del comune hanno le conoscenze per valutare i rischi geologici della propria area? Verificano che le aziende incaricate della pulizia e manutenzione del territorio hanno effettuato tutte le operazioni necessarie? Hanno pulito i tombini e gli scarichi?
Nella “Nostra Italia” I vigili urbani controllano che dopo i lavori effettuati nelle strade, chi di competenza abbia ripristinato il manto stradale nelle migliori delle condizioni. Essi vanno per le strade del comune e, mentre fanno le multe alle auto in sosta vietata, controllano che i passaggi pedonali siano ben visibili, che i semafori non siano nascosti dai rami degli alberi che crescono. Controllano che gli accompagnatori di cani siano in possesso della bustina per la raccolta degli escrementi e che la usino. Se vedono una macchina in seconda fila la multano ma se il proprietario è in difficoltà perché la macchina non parte lo aiutano. Alzando gli occhi controllano che la Bandiera italiana sui pennoni degli uffici pubblici sia in buono stato altrimenti la fanno cambiare, i tre colori devono essere forti e devono risaltare.
D’altro canto, il cittadino parcheggia nelle strisce, rispetta il pedone se è un automobilista e il ciclista se è un pedone, cede il passo alla signora incinta e il posto al vecchietto. E se è responsabile di un ufficio pubblico controlla che la sua Bandiera sventoli sempre orgogliosamente.