La villa abusiva

20La storia di una casa abusiva costruita vicino l’area di Medma, antica polis greca del IV secolo a.c. in piena area archeologica nei pressi di Reggio Calabria, negli anni ’80 e abitata da una famiglia di boss della ‘ndrangheta, non può non avere un lieto fine in una società libera e coraggiosa.

Si! non è semplice, ma la storia di questa casa è piena di grandi significati. La prepotenza e la potenza dei boss, convinti di poter fare tutto ciò che vogliono, fondano le loro basi sulla paura della gente e, ancor peggio, delle istituzioni.

Ma prima o poi arriva il sindaco coraggioso e le amministrazioni solerti che acquisiscono quella villa a patrimonio pubblico e iniziano le procedure per la demolizione. Sventagliate di kalashnikov contro il municipio e nuove elezioni ritardano il compiersi della giustizia.

Ed ecco che arriva un altro sindaco coraggioso, Elisabetta Tripodi che, della giustizia, riprende il cammino. Potenza e prepotenza degli abusivi cominciano a scaricarsi come una batteria non più alimentata. Nel 2011 finalmente sgomberano la villa, non senza minacce per cui la prefettura mette sotto scorta la Tripodi.

Inizia così il nuovo balletto della paura: nessuna ditta risponde al primo bando per l’affidamento dei lavori di demolizione. E neanche al secondo. La potenza e la prepotenza riprendono vigore? Vince ancora la paura? Così vorrebbero credere i boss abusivi.

Il lieto fine lo firma un collaboratore di giustizia, sotto scorta da 17 anni, Gaetano Saffioti, un imprenditore di Palmi che ha dato subito la sua disponibilità ed ha eseguito gratuitamente il lavoro che nessuno ha voluto fare anche a pagamento. Il simbolo della potenza e della prepotenza è crollato sotto le sue ruspe dopo che i primi colpi demolitori li ha dati lui personalmente.

Quest’uomo, come il sindaco, come molti altri (ma non troppi!) è un bell’esempio di Etica Pubblica perché, della ‘ndrangheta lui ha paura ma, ha dichiarato: “la lotta a favore della legalità si fa con i fatti non con le parole”.

Prendiamo esempio!

Foto:  V.C.